Ottomano, Vincenzina (2015). Per un nuovo teatro: echi e percorsi d’avanguardia negli scritti dei compositori (Unpublished). In: Seminario Teatro di avanguardia e composizione sperimentale per la scena in Italia: 1950-1975. Venice. 27.-28.11.2015.
Full text not available from this repository.Agli inizi degli anni ’60, ripensare il teatro musicale è un’esigenza che si fa sempre più urgente. L’attualità di questa problematica si riflette in diverse iniziative di riviste specializzate che danno spazio alla voce dei compositori e diventano quindi dei veri e propri “luoghi” di dibattito nel tentativo di dare forma e chiarezza a un pensiero teorico e all’esperienza messa in pratica nelle prime sperimentazioni per il teatro.
Nel 1962 «La rassegna musicale» dedica un numero speciale all’opera del Ventesimo secolo dove accanto alla riflessione su alcuni capisaldi del primo Novecento, si fa spazio anche la riflessione sulle nuove esperienze di teatro musicale con il contributo “diretto” di Nono (Alcune precisazioni su «Intolleranza 1960») o quello di Fedele D’Amico su Elegia per i giovani amanti di Henze.
La discussione sulla “ritrovata esigenza teatrale” è il tema centrale di Teatro musicale oggi, iniziativa curata nel 1964 da Luigi Pestalozza che sulle pagine de «Il Verri» ospita i contributi di Aldo Clementi, Franco Donatoni e Franco Evangelisti. La considerazione di Pestalozza partiva dal presupposto che, dopo la quasi totale negazione della concezione teatrale, a partire dagli anni ’60 il teatro fosse diventato un’esperienza “centrale” della ricerca musicale. Grazie alle sperimentazioni di Passaggio di Berio, la riscoperta del problema “teatro” di Intolleranza 1960 di Nono e ancora con Hyperion di Maderna l’interesse per il teatro aveva ritrovato in Italia un particolare seguito e provocato prese di posizioni che investivano non solo il teatro in sé ma anche lavori come Collage e Die Schachtel, che aprivano la definizione di teatralità ad un senso più ampio.
Ancora nel ’64 appare l’inchiesta Cinque domande ai giovani autori sulla rivista «Sipario», un questionario orientato a comprendere le posizioni di compositori come Berio, Nono, Manzoni, Bucchi, Carpi, Testi e altri nei riguardi della tradizione, delle istituzioni teatrali e del rapporto testo-musica.
Accanto a questo tipo di documenti, in qualche modo mediati, “suscitati” da uno stimolo esterno (l’inchiesta, le domande, una richiesta specifica) questo studio preliminare si concentrerà in particolare sugli scritti per così dire “immediati” di Nono, Manzoni e Berio, ossia quelli che rispondono con maggior evidenza a un’esigenza del tutto personale di questi compositori di fissare su carta un pensiero, una teorizzazione delle proprie poetiche teatrali. Di natura profondamente diversa, scritti come Possibilità e necessità di un nuovo teatro musicale (1962) di Nono, Problemi del nuovo teatro musicale (1966) di Manzoni e Problemi di teatro musicale (1967) di Berio, rivelano un interesse costante per le idee e le teorie drammatiche del teatro di parola: la lezione di Brecht, il teatro politico di Piscator ma anche autori come Sartre e Beckett contribuisco in diversi modi a delineare i fondamenti di una nuova estetica teatrale. Un punto di partenza imprescindibile e carico di conseguenze non solo per un pensiero teorico ma anche per il momento creativo, in particolare, quello all’origine di lavori come Intolleranza 1960, La sentenza o Passaggio.
Item Type: |
Conference or Workshop Item (Paper) |
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Division/Institute: |
06 Faculty of Humanities > Department of Art and Cultural Studies > Institute of Musicology |
UniBE Contributor: |
Ottomano, Vincenzina |
Subjects: |
700 Arts > 780 Music |
Language: |
Italiano |
Submitter: |
Vincenzina Ottomano |
Date Deposited: |
16 Aug 2017 10:58 |
Last Modified: |
05 Dec 2022 15:04 |
URI: |
https://boris.unibe.ch/id/eprint/98722 |